giovedì 15 marzo 2012
Oriente Express [0 commenti]  

Eccomi qui, dopo un mese di viaggio, un piccolo "oriente express" come l'ho chiamato io, perchè un mese solo nel lontano continente asiatico è praticamente niente. I viaggi aiutano. Ti fanno maturare un sacco di idee e concetti che restavano inespressi dentro di te, tirano fuori alcune attitudini personali incompiute, forse riescono addirittura a mostrare quei lati di te che ti completano e che spesso rimangono celati, strizzati, compressi, contriti. Ma perchè?
Penso di aver raggiunto la conferma che nel nostro nucleo originario viviamo nella costante illusione di ciò che dovremmo essere. Non è colpa nostra, è solo così ed il motivo è semplice: il nostro nucleo originario è quello dove siamo nati, che ci ha fatto crescere, che ha cercato di trasmetterci idee e concetti "suoi" nel nome dell'educazione sociale. Allora direi che sia evidente e lampante che noi qua non siamo chi veramente siamo al 100%. Anzi, mi chiedo: ma come è possibile lontanamente pensare che se non prendiamo e partiamo per perderci un po' nel mondo, per perdere i nostri punti di riferimento e le nostre "sicurezze", potremmo mai capirlo? Ora, tornando qui da pochi giorni, non vi nascondo che la sensazione della mia visione altrui è molto strana: è come se vedessi un film con tanti personaggi dentro, ma non è che riesci proprio a capire se anche tu sei dentro il film oppure no...Il fatto è che incontri i tuoi amici e ti accorgi come non siamo stati assolutamente preparati a captare e fare nostra la potenzialità della vita. 
Due le domande ricorrenti che mi hanno fatto più riflettere:

1. Ma come hai fatto a partire da sola? Io non ce l'avrei mai fatta.

Uè...ragazzi. Ma anche no! Ma che vuol dire? Una frase del genere la posso pensare per un "Oh mio dio, sono rimasta incinta e mi hanno detto che sono 6 gemelli!" (eppure c'è chi ce la fa lo stesso!), o per "Mi hanno sfrattato e devo fare un trasloco in un giorno!" (chiama qualche amico vero e ce la farai! :) ma no...per partire e farsi una vacanza, io non parlerei di "estremo coraggio"...No e poi no. L'uomo può fare tutto! L'uomo è un animale adattabile in ogni situazione! Cercate una spintarella dentro o fuori di voi se volete, ma affermare che questa è una cosa IMPOSSIBILE vi prego no. Tra l'altro ora posso dire che quello che ho fatto io non è assolutamente niente, è un antipastino, un appetizer rispetto a quello che stavano facendo altri ragazzi stranieri che ho incontrato (cioè viaggi da 3, 5, 6 mesi) e la cui seconda domanda dopo "Per quanto tempo starai in Thailandia?" era "E dopo dove andrai?"...

2. E dove li hai trovati i soldi?

Dunque, a parte che i soldi non si "trovano". E comunque questa è proprio una strana domanda, perchè ognuno di noi ha una storia differente, quindi...beh, io non la porrei proprio! Però visto che più volte mi è stata fatta, io cercherei di rispondere così: faccio come tutti, il grande segreto è...metto dei soldi da parte! Potrebbe sollevarsi un "Oooohhh" generale da quanto ho capito. Però no, non sono una campionessa neanche in questo. Forse piuttosto è semplicemente che non rincorro mode e vizi costosi. Mentre noi italiani viviamo di questo e sperperiamo di conseguenza. Sarò anche stata fortunata, ma di certo MI aiuto (e per la cronaca, perchè so che ve lo state chiedendo, la suddetta domanda non veniva nè da chi ha da pagare un mutuo, nè da chi ha da sfamare figli, ma semplicemente da giovani conoscenze). 

Allora il punto di tutto questo è: ma perchè noi italiani siamo così? Cos'è che non ci fa maturare l'idea che siamo pieni di potenziale, che siamo giovani e quindi non dobbiamo sprecare tempo, che possiamo essere intraprendenti, coraggiosi, folli se essere folli significa spezzare un cerchio di passaggi ed eventi che ci è stato precostruito ed imposto, ma che in realtà, da quello che vedo, ci rende depressi, tristi, angosciati, immobili e stressati? Ma si può essere stressati già a 30 anni? Eppure noi non abbiamo vissuto guerre e siamo cresciuti in un'era di generale benessere, ma ciò nonostante siamo intimoriti, insicuri e spesso spaventati. Ho viaggiato per un mese da sola e gli unici italiani incontrati sono stati ragazzi e famiglie nelle classiche due settimane di vacanza. I soli "viaggiatori" italiani sono stati invece una coppia che è partita zaino in spalla per 6 mesi in Asia. E' stato strano vedere la faccia sorpresa di altri viaggiatori all'affermazione che fossi italiana, perchè "di italiani in giro per il mondo non ne incontri mai"...

Ma non eravamo "un popolo di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori"?

Chi ci ha vaccinato contro la speranza?

Ieri, in perfetto stile Vintageaffair, mi ero messa à surfer un po' su internet e mi sono imbattuta in un post bellissimo su Dissapore: Mentre provo a prenotare il brunch mi sorprende inaspettata la saudagi per il pranzo della domenica.

Geniale, autentico, un altro po' e lo avrei scritto io! Allora visto che avevo un po' tutto questo cumulo di pensieri in mente, ho pensato: ma non sia mai che col pancake e il brunch riuscissimo ad importare anche un po' di apertura mentale, pragmatismo ed intraprendenza?

Voi che dite? ;)


Thailand, Stazione di Hua Lamphong, Bangkok  2012









Etichette: ,